Prorogata a settembre la mostra di Miró e Lai
L’esposizione, curata da Lola Durán Úcar e Marco Peri, si trova negli spazi del Camuc e della Stazione dell'Arte di Ulassai


«Siamo felici di annunciare che oltre 6000 persone hanno già visitato la mostra, confermando un grande interesse e un ampio apprezzamento da parte del pubblico. Per questo motivo, e per permettere anche ai visitatori e turisti di vivere questa esperienza nei prossimi mesi estivi, la mostra sarà prorogata fino al 14 settembre». A dare l’annuncio è Marco Peri, co-curatore della mostra Miró incontra Maria Lai – il fascino della sorpresa. Un progetto in cui le opere di uno dei più grandi esponenti del Surrealismo (si parla di grafiche, pitture, arazzi e pezzi unici provenienti dalla collezione della Fundació de Arte Serra di Palma de Mallorca) dialogano con una selezione di opere di Maria Lai, artista capace di intrecciare tradizioni e memorie in un linguaggio visivo unico, che continua a ispirare generazioni di artisti e appassionati.
La mostra, curata da Lola Durán Úcar e Marco Peri, si focalizza sulle dimensioni poetiche e immaginative dei due artisti. Miró realizza universi partendo dai segni e colori che trasformano la realtà in costellazioni simboliche. Maria Lai, invece, intreccia storie e relazioni attraverso trame di memoria e materia.
Per questo si tratta di un’occasione unica per i visitatori di ammirare questo rapporto inedito tra le opere dal linguaggio originale. Grazie a una selezione di oltre 70 opere – tra grafiche, dipinti, libri, arazzi e pezzi unici della Fundació de Arte Serra di Palma de Mallorca – l’universo di Miró entra in stretto contatto con le opere tessili, i libri d’artista e i disegni che Maria Lai ha donato alla sua comunità nella Stazione dell’Arte di Ulassai. Un viaggio espositivo alla scoperta di figure all’apparenza lontane, ma assolutamente vicine nei concetti espressi durante la loro carriera d’artista.
Entrambi hanno messo le loro radici su un’isola mediterranea: Miró ha sempre avuto un legame speciale con Maiorca; Maria Lai ha la Sardegna nell’anima. Sono proprio questi aspetti – a cominciare dai luoghi – che vanno poi a plasmare il loro immaginario e spingerli a sperimentare a cercare nuove strade. Miró ha passato la sua vita a Parigi nel cuore delle avanguardie novecentesche, mentre Maria Lai ha trascorso dei periodi nelle città di Roma e Venezia. Eppure ciò che li accomuna è la parte più matura del loro percorso espressivo. Sia Miró che Lai non hanno mai mollato le loro isole d’origine, trovando in essi una fonte inesauribile di ispirazione. Un elemento che dimostra ancora di più quanto ci siano delle sorprendenti affinità espressive e interessi condivisi tra due artisti. “Il percorso vuole suggerire fili invisibili, affinità espressive e interessi comuni tra Joan Miró e Maria Lai. Sarà lo sguardo del pubblico a tessere connessioni immaginative e a scoprire risonanze concettuali tra i due.La prima sala della mostra presenta un manifesto poetico dei due artisti: saranno esposti due arazzi che testimoniano mondi che si osservano e si rispecchiano. Affascinati dai saperi artigianali, Miró e Maria Lai trasformano il disegno in manufatti tessili, da un lato, la forza dirompente del colore e l’astrazione poetica di Miró; dall’altro, il segno essenziale, rigoroso e geometrico di Maria Lai. Miró trae ispirazione dal sogno e dall’improvvisazione, mentre Lai affonda le radici nelle visioni e nelle storie della sua terra. La loro arte si muove tra affinità e divergenze, in un gioco sorprendente di rimandi e suggestioni.”
Riccardo Lo Re
[aps-counter]