Porto Cervo: le cose da non perdere nel mese di maggio
Il borgo di Porto Cervo si conferma la meta perfetta per rilassarsi e ammirare lo spettacolo offerto dal mare e dalla cultura

Dopo lo show del Rally Storico e la cerimonia del Premio Costa Smeralda Porto Cervo ha cominciato a sognare in grande. Dopo le aperture degli hotel Cervo e Cala di Volpe, ci sono tutti gli ingredienti per una prima vacanza in Sardegna. Basta metterci un po’ di relax sulla spiaggia, e aggiungere un pizzico di esplorazioni archeologiche e incursioni culturali, e il gioco è fatto. Ecco una guida per vivere al meglio i primi giorni della stagione nella perla della Gallura,
Le spiagge, i tesori della destinazione gallurese
Via via che le temperature si alzano Porto Cervo si conferma la meta perfetta per rilassarsi e ammirare lo spettacolo offerto dal mare. Un esempio? Il Grande e Piccolo Pevero. Due volti che più di ogni altro rispecchiano la bellezza di questa iconica destinazione. Si trovano a soli 3 km dal centro di Porto Cervo, e sono senza dubbio tra le più amate e frequentate durante l’estate. Merito della loro sabbia bianca e delle acque cristalline che riflettono lo splendore millenario di questa meta. Il Grande Pevero, con i suoi 300 metri di lunghezza, è ideale per lunghe passeggiate e sport acquatici, mentre il Piccolo Pevero offre un’atmosfera più intima e una vista mozzafiato sulle isole di Li Nibani.

I siti archeologici
Dato che ci siamo, perché non un piccolo viaggio nel tempo? Arzachena è il portale perfetto per volare nell’epoca preistorica dove ogni sito ha contribuito ad arricchire la storia della Sardegna. Il Nuraghe Albucciu, per esempio, mostra una fusione di stili architettonici, con elementi sia dei nuraghi “a corridoio” che dello stile a tholos. Una costruzione sfrutta la roccia granitica locale, integrandola armoniosamente nella struttura. E non è la sola. La tomba di giganti Moru, a poche centinaia di metri dal Nuraghe Albucciu, è una splendida dimostrazione dell’evoluzione architettonica dell’età del Bronzo. Il Tempietto di Malchittu è invece un gioiello archeologico messo tra due rilievi granitici a 120 metri dal livello del mare.
I Musei
Una notte al museo? Ecco. Non proprio. Però ci sono delle splendide occasioni per ammirare da vicino alcune opere inedite legate alla Sardegna. A Sassari c’è il Museo “G.A. Sanna” per chi desidera esplorare le radici più profonde dell’isola e scoprire il neo Padiglione Castoldi, riaperto al pubblico in una nuova veste. Sempre in città c’è la Pinacoteca nazionale con le sue collezioni uniche. A Caprera, sul golfo di La Maddalena, si possono osservare un pezzo importante di Garibaldi. Una figura centrale del Risorgimento che visita per prima volta Caprera il 25 settembre 1849. Decise di stabilirsi lì nel 1856 costruendo la sua dimora vera e propria. Tutto questo e molto altro si trova nel compendio Garibaldino che si sviluppa intorno a un cortile centrale. Da un lato, la Casa Bianca – la sua casa vera e propria – e dall’altro gli altri edifici che costituiscono la fattoria. In mezzo l’”albero di Clelia”, il pino piantato nel 1867 dopo la nascita della figlia Clelia. Il museo nazionale Memoriale Garibaldi, realizzato all’interno degli spazi restaurati del Forte Arbuticci, è qualcosa imperdibile dato che nel 2012 fu trasformata nel primo museo in Italia che, con i suo duecento pezzi tra opere e documenti, ripercorrono la vita di una figura storica dell’Italia intera.
Riccardo Lo Re
Credits: Marcello Chiodino
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