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Stop alla biopirateria in Sardegna: varata una legge salva piante

La Regione ha appena varata uno strumento normativo che prevede divieti e sanzioni per chi danneggia o asporta piante o fiori rari

Il 19 febbraio 2025 segna una data storica per la Sardegna: il Consiglio regionale ha approvato la legge Tutela, conservazione e valorizzazione della flora autoctona della Sardegna”, un provvedimento fondamentale per la protezione della biodiversità dellisola. Con questa normativa, la Regione riconosce ufficialmente lenorme valore ambientale, culturale e scientifico delle specie vegetali autoctone, ponendo le basi per una gestione più sostenibile del territorio e per un contrasto efficace ai fenomeni di biopirateria. La Sardegna è una delle regioni europee con il più alto numero di specie vegetali endemiche, alcune delle quali hanno una distribuzione estremamente limitata e sono a rischio di estinzione.

LArea Marina Protetta Tavolara Punta Coda Cavallo, in particolare, rappresenta un vero e proprio hot spot” di biodiversità, ospitando numerose specie rare e contribuendo in modo significativo alla ricchezza floristico-ambientale dellisola. La nuova legge si pone lobiettivo di proteggere e conservare la flora autoctona, regolamentando la raccolta e il commercio delle specie protette e contrastando la biopirateria, ovvero luso improprio di risorse genetiche a fini commerciali. Inoltre, incentiva studi scientifici, progetti educativi e promuove un uso più consapevole delle risorse naturali. Tra le specie più preziose da proteggere rientrano il Ribes sardoum, un piccolo arbusto endemico della Sardegna ormai rarissimo e considerato a rischio critico, e la Centaurea horrida, un fiore spinoso dal colore violaceo che cresce solo in alcune aree costiere come lAsinara e Capo Caccia.

L’Astragalus maritimus, tipico della macchia mediterranea, il Limonium sulcitanum, che prospera nelle zone umide e saline, e la Digitalis purpurea subsp. gyspergerae, una varietà vegetale presente esclusivamente sull’isola, sono solo alcune delle specie minacciate dall’espansione urbana, dal turismo incontrollato e dai cambiamenti climatici. Anche il Genista corsica, un arbusto legato agli ambienti montani, rientra tra le piante che necessitano di particolare attenzione. All’interno dell’Area Marina Protetta Tavolara Punta Coda Cavallo si trovano diverse specie botaniche di grande valore naturalistico, molte delle quali endemiche e vulnerabili. Tra queste spiccano il Limonium hermaeum, una pianta che cresce sulle scogliere calcaree di Tavolara e Molara, e il Silene velutina, una specie rupicola che prospera negli ambienti costieri più impervi. Un altro gioiello botanico dell’area è l’Helichrysum italicum, noto per il suo profumo intenso e le sue proprietà aromatiche, insieme alla Centaurea filiformis, una pianta endemica che trova rifugio tra le rocce calcaree. L’Euphorbia dendroides, tipica delle falesie e delle zone costiere aride, è un altro elemento chiave dell’ecosistema, mentre la Seseli praecox, una rara specie erbacea, cresce in ambienti sabbiosi e dunali particolarmente fragili. Il provvedimento introduce una serie di divieti per prevenire il danneggiamento delle specie più vulnerabili, vietando la raccolta, il taglio e la distruzione di esemplari, compresi semi, bulbi e frutti. È inoltre proibito il trasporto e la vendita di piante prelevate dall’ambiente naturale, mentre negli interventi di rinverdimento e recupero ambientale sarà necessario utilizzare esclusivamente specie autoctone. Chiunque violi questi divieti rischia sanzioni che possono arrivare fino a 1.800 euro, con la possibilità di sospensione delle autorizzazioni per le attività produttive che non rispettano le regole. L’approvazione di questa legge rappresenta un passo fondamentale per la salvaguardia del patrimonio naturale della Sardegna. Oltre a proteggere l’ambiente, la normativa promuove un modello di sviluppo sostenibile che valorizza il territorio e le sue risorse, incentivando la ricerca scientifica e l’educazione ambientale. La Sardegna si conferma così una regione all’avanguardia nella tutela della biodiversità, garantendo alle generazioni future la possibilità di vivere in un ambiente più sano, ricco e rispettato.

Davide Mosca

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